[Comunicato stampa] Con riferimento alle dichiarazioni dell’ANPI Valsaviore in merito all’opera realizzata nell’ambito della rassegna Wall in Art – Muri d’arte nella Valle dei Segni dall’artista riminese Eron sul muro delle scuole elementari di Cevo, si ribadisce quanto già espresso nel comunicato stampa finale dell’intervento artistico, già diffuso ai mezzi di informazione:

  1. L’opera “Soul of the Wall_Cevo, Italia 2018” appartiene all’omonima serie di interventi che l’artista sta realizzando in varie città del mondo e che fanno trasudare dalle pareti a lui consegnate le figure di chi le ha abitate e frequentate.
  2. L’opera, vera e propria fusione poetica tra pittura e fenomeni percettivi, è contemporaneamente omaggio alla memoria storica e collettiva di Cevo e intensa riflessione sulla tragicità della guerra. “In primo piano ritroviamo il volto evanescente di Maddalena Bazzana, detta semplicemente «Nena», maestra che insegnò in quella scuola e tra le prime donne a praticare l’alpinismo a Cevo (è morta durante una scalata). Alle sue spalle compaiono scene emozionali e struggenti, legate alle vicende della Resistenza e della Grande Guerra che tanto hanno segnato la storia di questa piccola comunità: suo padre, il maestro Bartolomeo Cesare Bazzana, guida autorevole della comunità e partigiano, colto nell’istante drammatico del controllo documenti, l’ultimo abbraccio tra un soldato e la sua donna, e ancora la scalata al fronte dell’alpino”.

    In merito al contestato episodio rappresentato nell’opera, riferito al controllo dei documenti del maestro Bazzana da parte del Comando tedesco, ci si limita a precisare che lo stesso è attestato in vari documenti, testimonianze, e pubblicazioni, tra cui “Il Museo della Resistenza di Valsaviore. Guida alla storia e alla documentazione”.

Il video finale descrittivo dell’intervento di Eron a Cevo – intervento che sta suscitando emozioni in tutto il mondo, come documentato dalle recensioni internazionali on line – riafferma l’esemplarità della testimonianza, nelle parole della staffetta partigiana Enrichetta Gozzi, e nel contempo esalta lo spirito libero e creativo dell’opera artistica.

La Presidente del Distretto Culturale di Valle Camonica, Simona Ferrarini, che ha promosso l’iniziativa con il Comune di Cevo, così commenta: “L’opera non è una rigorosa pagina di storia, ma uno stimolo al ricordo, un accenno a tanti fatti, situazioni e personaggi reali. Dobbiamo tutti augurarci che possano essere reali anche le bianche colombe che compaiono nell’opera, perché sappiano aiutarci a lavorare tutti insieme per un futuro realmente di pace e di condivisione”.