A partire dal 24 agosto, in sette dei luoghi della cultura affidati alla Direzione Regionale Musei della Lombardia si terrà la prima edizione di Voci umane, Musei e teatro di narrazione. In Valle Camonica sono attesi Marco Paolini (per il debutto della rassegna, mercoledì 24 agosto al Parco Archeologico di Naquane) e Laura Curino (sabato 27 agosto, al Parco Archeologico del Teatro e dell’Anfiteatro di Cividate Camuno).

Marco Paolini, Laura Curino, Marco Baliani, Silvia Giulia Mendola, Lucilla Giagnoni, Alessandro Albertin, Antonio Catalano… protagonisti, dal 24 agosto al 7 settembre, della prima edizione di Voci Umane. Musei e Teatro di Narrazione, il nuovo festival del teatro di narrazione promosso dalla Direzione regionale Musei Lombardia (Ministero alla Cultura) per volontà della direttrice Emanuela Daffra.

Ad accogliere e proporre le sette serate di questa importante edizione d’esordio sono altrettante sedi museali statali della Lombardia.

Il debutto è previsto in Valle Camonica, il 24 agosto al Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri (Naquane): va in scena Antenati, con Marco Paolini.

Il 27 agosto, protagonista al Parco Archeologico del Teatro e dell’Anfiteatro di Cividate Camuno è Laura Curino con La lista. Salvare l’arte: il Capolavoro di Pasquale Rotondi.

TUTTI GLI APPUNTAMENTI

LE DUE DATE IN VALLE CAMONICA

Il Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane, nato nel 1955, è stato il primo parco archeologico italiano e il primo parco d’arte rupestre della Valle Camonica. Riconosciuto dall’Unesco nel 1979 come patrimonio mondiale dell’umanità, conserva 104 rocce inserite in un ambiente naturale di grande fascino. Si possono qui scoprire alcune tra le incisioni rupestri più note, come quelle presenti sulla celebre Roccia 1, che ne conserva oltre 2000.

l'attore marco paolini mentre recita_voci umane

Mercoledì 24 agosto 2022, ore 19.00 | Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri Capo di Ponte, località Naquane
Antenati  di e con MARCO PAOLINI
musiche Fabio Barovero – assistenza tecnica Piero Chinello – produzione Michela Signori, Jolefilm

“La nostra storia è un poema epico in codice, un cammino tortuoso, una saga senza paragoni e noi non siamo né la fine, né il fine di quella storia…”Antenati è uno spettacolo legato al progetto La Fabbrica del Mondo, trasmissione realizzata e mandata in onda da Rai 3, che ripercorre l’evoluzione della nostra specie. Attraverso l’incontro immaginato con i nonni dei nonni, con le 4.000 generazioni che ci collegano ai nostri progenitori comuni, quel piccolo nucleo africano da cui tutti gli abitanti del pianeta della nostra specie provengono. Alla parola è affidato il compito di far vedere questa stirpe di funamboli che ci ha preceduto e da cui abbiamo ereditato difetti e virtù. L’oralità richiede immaginazione, leggerezza e ironia; l’epica chiede gesti, fatti memorabili ed emozione; il teatro richiede di credere a ciò che si ascolta sapendo che tutto è finzione. Oralità, epica, teatro e finzione li abbiamo inventati noi, cose inutili che ci piacciono. Siamo una specie curiosa e fragile, capace di adattarsi al clima per colonizzare gli angoli più remoti del pianeta. Siamo stati prede e siamo diventati predatori. Abbiamo inventato le cose, le parole per chiamarle e il modo per articolarle dentro un discorso e le abbiamo lasciate in eredità ai figli dei figli. Dentro il genoma di ogni individuo ci sono tracce, informazioni in codice di tutti coloro che lo hanno preceduto.
Un’altra cosa inutile che ci piace sono le immagini e i simboli. Le rocce di Naquane testimoniano come il gesto preistorico di incidere con segni la pietra abbia attraversato i millenni, giungendo fino a pochi decenni fa. Ripensare a questo filo ininterrotto in un luogo che durante gli equinozi vede le montagne accendersi di luci magiche aiuta a rintracciare gli elementi comuni del nostro genoma.

Sabato 27 agosto 2022, ore 20.30Parco Archeologico del Teatro e dell’Anfiteatro Cividate Camuno
La lista. Salvare l’arte: il Capolavoro di Pasquale Rotondi
di e con LAURA CURINO
collaborazione alla messa in scena Gabriele Vacis – disegno luci, scelta musicale e tecnico di scena Alessandro Bigatti – ricerche storiche e assistente alla drammaturgia Beatrice Marzorati – ricerche storiche e organizzazione Federico Negro – ideazione, produzione e distribuzione Silvia Brecciaroli e Paola Cimatti Formula Servizi per la Cultura

Corretto. Scrupoloso. Una bella famiglia, cui cerca di far ritorno ogni sera. Una moglie bellissima cui regala sempre tra tanti gesti gentili un mazzo di violette il primo giorno di primavera. Due bimbe che non devono sentir parlare di lavoro, ma essere allegre e diligenti. Sotto questo quadretto di normalità quotidiana si nasconde Pasquale Rotondi, l’uomo che ha salvato quasi 10.000 preziosissime opere d’arte italiane dalla rapacità nazista e dalla distruzione bellica. Il tutto nel più grande segreto. Lo si deve a lui se i nazisti non sono riusciti a mettere le mani sui Giorgione, Tintoretto, Piero della Francesca, Lotto, Mantegna, Donatello, Correggio, Caravaggio, Tiepolo e tanti altri capolavori delle Marche, del Veneto e della Lombardia, di Roma e di Napoli. È un racconto di avventura, di luoghi preziosi (Palazzo Ducale di Urbino, Rocca di Sassocorvaro, Residenza del Principe di Carpegna), di opere di immenso valore portate in salvo da un pugno di persone senza denaro e senza strumenti. Solo l’intelligenza e la capacità organizzativa di un uomo come Rotondi poteva farcela, contro tutto e contro tutti. È una storia che dà coraggio, fa riflettere sul significato della parola “responsabilità”. Riascoltare questa vicenda in un luogo che negli ultimi decenni ha visto il proprio volto e la propria identità riplasmata grazie alle scoperte dell’archeologia ne svela tutta la potente attualità.

Il Parco del Teatro e dell'Anfiteatro di Cividate Camuno visto dall'alto

Collocato nel cuore dell’antico centro romano di Civitas Camunnorum, il Parco Archeologico del Teatro e dell’Anfiteatro offre un eccezionale spaccato della città antica vantando i resti di un anfiteatro, riportato interamente alla luce nelle strutture perimetrali, e di un teatro, oggi visibile per un terzo del totale. Appartiene al complesso anche una serie di strutture e di ambienti di servizio, tra i quali un sacello e delle piccole terme. La posizione degli edifici è splendida, sia dal punto paesaggistico che funzionale: addossati al colle del Barberino, teatro e anfiteatro si appoggiano al pendio naturale. Nella città di Cividate Camuno la Direzione regionale Musei Lombardia gestisce il Museo Archeologico Nazionale della Valle Camonica ma, grazie al Comune e alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia, saremo per l’occasione ospitati all’interno del Parco Archeologico.

A partire dal 24 agosto, in sette dei luoghi della cultura affidati alla Direzione Regionale Musei della Lombardia si terrà la prima edizione di Voci umane, Musei e teatro di narrazione. Perché dedicare una rassegna al teatro di narrazione? E perché proporla proprio nei musei?

La prima risposta è semplice e quasi ovvia: perché non esiste ancora ed è invece importante da una parte fare il punto, dall’altra creare una occasione di riflessione critica su un genere che il teatro italiano ha indagato in profondità: ogni narratore ha il proprio stile, la propria poetica, abilità espressive ed emotive particolari, diversi ritmi e scelte tematiche. Una varietà che, fin da questa prima edizione, la rassegna vuole restituire. La scelta nasce anche dalla consapevolezza che questa forma di teatro, legata all’oralità, ha attraversato il tempo e le culture e, per questo, sembra in ogni luogo trovare casa. Una forma piana, ma sapiente perché sa intrecciarsi alla vita e toccare il cuore di uomini e donne, dando parola ai loro sentimenti e alle loro storie.

Pure la seconda risposta potrebbe essere semplice ma non è altrettanto ovvia: perché c’è una affinità profonda tra i due mondi. Anche i musei sono strumenti di racconto, strumenti che entrano in funzione, diventano veramente vivi solo in presenza di ascoltatori coinvolti, che si sentono interpellati e proprio per questo divengono capaci, insieme, di guardare davvero e di porsi domande.

Insomma, proseguendo in un programma che caratterizza tutta l’azione della Direzione regionale Musei Lombardia si desiderava dare ulteriore voce a luoghi e oggetti, proponendoli attraverso sguardi e modulazioni personali, capaci di provocare in ciascun visitatore una risposta altrettanto personale.

Per questa prima edizione si sono scelti, programmaticamente, musei situati in luoghi appartati, fisiologicamente vocati a creare rapporti profondi con le comunità che li circondano. In essi, grazie alla consulenza di Maria Grazia Panigada, si sono ambientati spettacoli individuati non per derivazioni dirette dal patrimonio che i musei conservano, ma per risonanze profonde, capaci di offrire chiavi di lettura più complesse e perciò interessanti, di trasformare la visita e l’ascolto in esperienza.

Sarebbe stato facile, ad esempio, allestire a Palazzo Besta, nel cortile affrescato con episodi dell’Eneide, un racconto del poema virgiliano. Facile ma meccanico e povero di sviluppi per le edizioni future, che stiamo già progettando. Invece in quella terra di confine che è la Valtellina, punto di incontro con i territori della Riforma protestante che però nel 1620 è stata teatro del Sacro Macello, la strage delle popolazioni riformate, andrà in scena un racconto che parla di soprusi, di giustizia, di violenza che cresce su sé stessa.

Si tratta di un invito ad avvicinarsi allo spirito profondo dei luoghi, molteplice e mobile che invitiamo tutti ad accogliere.

Grazie al sostegno delle Amministrazioni Comunali e delle Comunità delle località coinvolte, in caso di pioggia gli spettacoli avranno una sede alternativa che sarà comunicata successivamente.

Emanuela Daffra

Direttrice, Polo Museale della Lombardia

Il costo del biglietto per ciascuno spettacolo è di € 5.00. È inoltre prevista la possibilità di acquistare un abbonamento all’intera rassegna (€ 20.00). Ai titolari dell’abbonamento è richiesto di confermare la propria partecipazione agli spettacoli inviando una mail avente come oggetto il titolo dello spettacolo al seguente indirizzo mail: federicamaria.pennisi@cultura.gov.it.

Le prenotazioni saranno aperte a partire dalla fine di luglio sul sito
www.vivaticket.com

I musei che ospiteranno di volta in volta i vari appuntamenti saranno visitabili gratuitamente, secondo gli orari di apertura previsti, presentando il biglietto dello spettacolo il giorno stesso della rappresentazione o entro la settimana successiva.

In caso di pioggia gli spettacoli avranno una sede alternativa che sarà comunicata successivamente sui canali ufficiali della Direzione.

Info e contatti:
Tel. 02 80294405 / +39 340 60 64 866 federicamaria.pennisi@cultura.gov.it