Il Distretto Culturale lancia una campagna per salvaguardare e valorizzare le osterie storiche della Valle Camonica, che sono un patrimonio di cultura e di socialità che non può andare disperso.

SEI STATO IN UN’OSTERIA CHE VORRESTI NON CHIUDESSE MAI?
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Le tue immagini verranno pubblicate sul nostro profilo e le migliori osterie segnalate verranno selezionate per un tour di musica popolare in programma per il mese di ottobre.

FAI RIVIVERE LA TUA OSTERIA DEL CUORE!

 

COS’ERA UN’OSTERIA?

C’è stato un tempo in cui l’osteria rivestiva in Valle Camonica un ruolo pubblico e sociale ben determinato: grazie all’osteria «gli spostamenti delle persone potevano diventare più sicuri e i commerci trarre indubbio vantaggio. Il servizio di vendita di vino al minuto, con somministrazione di frugali pasti e disponibilità ad alloggiare viandanti, uomini d’affari o pellegrini in transito, aveva una primaria valenza pubblica, al punto che l’osteria – quando era di proprietà civica – veniva concessa in appalto annuale direttamente dal Comune agli osti».

(Oliviero Franzoni, Storie di osteria. E altro intorno al vino, 2011)

COS’È OGGI UN’OSTERIA?

Oggi le osterie sono luoghi emblematici della nostra modernità: diventano bar, pizzerie, sale per videogiochi, spazi pieni di funzioni diversificate, per accogliere i bisogni di un pubblico variegato e sempre più esigente.

Il pubblico delle osterie cambia perché la montagna non basta più a se stessa, la popolazione rapidamente diminuisce e si urbanizza nel fondovalle, chi resta invecchia.

Anche le osterie quindi o si trasformano o chiudono, sottraendo così ai piccoli paesi di montagna l’unico spazio dello stare insieme.