Sabato 1 dicembre, nel corso dell’incontro Territori e Dialetti, al Palazzo della Cultura di Breno sono stati premiati i lavori che si sono candidati al bando IL DIALETTO IN COMPAGNIA.
L’iniziativa ha avuto un esito superiore ad ogni aspettativa, sia per numero di proposte pervenute, che per la loro qualità. Sono infatti pervenute 20 proposte, da parte di 17 operatori culturali del territorio.
La Commissione, composta da Carla Boroni, Dario Canossi e Michela Cresci, ha premiato 5 compagnie teatrali, e riconosciuto 1 menzione speciale. Le opere vincitrici riceveranno un premio di 1.000 € per la messa in scena dell’opera, che avverrà in primavera all’interno di un calendario unitario.
Ma ecco l’elenco dei vincitori e le motivazioni della giuria:
- 1. LA PÈNA SOL CAPEL, ‘N SPI’ NDEL COR
della Compagnia “Canaole in scena” di Vione
Motivazione:
L’opera ricostruisce con realismo il dramma della vita in trincea e le condizioni tragiche dei soldati durante la prima guerra mondiale, dopo cento anni dalla sua conclusione: Puntuali sono quindi i riferimenti storici, mentre l’uso del dialetto è buono e di impatto. L’opera ha una struttura teatrale articolata, e rispetta anche le partizioni dei tempi teatrali. - 2. NA RICHEHA AL NOS MULI’
della Compagnia “I Bacalà de Astre” di Astrio di Breno
Motivazione:
L’opera esprime una ricostruzione avvincente e un intreccio narrativo ricco di riferimenti lirici. L’uso del dialetto è filologicamente corretto, e sostiene il tema centrale della condizione femminile con compiutezza e coinvolgimento. - 3. LA FESTA NASCIUNAL
della Compagnia “Stuf de eher bèi” di Bienno
Motivazione:
L’opera, inedita, ha una struttura ben articolata, così come l’approccio alla lingua dialettale. L’uso della lingua italiana si innesta dialetticamente nel testo, a dare forza e maggiore espressività al dialetto stesso. Interessante è pure lo storpiamento di alcune parole latine, che riproduce il senso e l’origine del dialetto inteso proprio come lingua di comunità. - 4. CHEL TOTO DE BURTULI’
della Compagnia “I musicanti“ di Lozio
Motivazione:
L’opera dal punto di vista narrativo è adeguata e scorrevole, e si apprezza anche in quanto riedizione teatrale di una originale composizione favolistica popolare, in una visione che si allarga alle valli vicine, richiamando la comunanza della cultura alpina. - 5. LE SPUDE DE NA OLTA
della Compagnia “I bocia de Lino Rizza” della Scuola Primaria di Piamborno
Motivazione:
L’opera è fresca ed originale, ed affronta in modo simpatico, adatto a un pubblico giovane, il tema così attuale del rapporto di genere uomo-donna. La tecnica narrativa è affinata dalla presenza di un prologo, mentre si apprezza l’uso moderno, con belle espressioni, del dialetto. Complessivamente l’opera raggiunge una buona sintesi tra forma tradizionale e attualità dei contenuti.
6. Menzione speciale
DOMA’ AN COPA AL PORSEL
della Compagnia Dialettale Semiseria di Mezzarro di Breno
Motivazione:
L’opera, composta elegantemente a mano e così vivacemente personalizzata dall’autrice, racconta uno spaccato sincero di una comunità rurale della Valle Camonica. Con intensità coglie i particolari di alcuni comportamenti, che denotano una umanità ancora vigile.