BORONDO, OZMO e COLLETTIVO FX si apprestano a realizzare la loro opera in Valle Camonica nei comuni di Malegno e Angone di Darfo Boario Terme. Il racconto per segni e immagini della Valle Camonica continua, dalla Preistoria ad oggi

Dopo “Soul of the wall_Cevo 2018”, il‘segno’che Eron ha lasciato alla Valle Camonica e alla piccola comunità della Valsaviore, Wall in Art – Muri d’arte nella Valle dei Segni 2018 prosegue dal 3 al 25 settembre con la presenza di altri tre artisti riconosciuti e apprezzati che lavoreranno su altrettanti muri nei comuni di Malegno e Angone di Darfo Boario Terme.

Il Distretto Culturale di Valle Camonica – ente promotore del progetto Wall in Art, che dal 2015 porta in maniera diffusa sui muri del territorio opere e firme prestigiose della street art– tornerà ad ospitare artisti di fama internazionale in grado di contraddistinguersi per la qualità della loro ricerca e poetica e per la loro la peculiarità di lavorare sempre site specific, realizzando opere pensate appositamente per inserirsi nei luoghi che le accolgono.

A riaprire l’edizione 2018 della rassegna sarà lo spagnolo Borondoche dal 5 al 12 settembresarà a Malegno. Sulgrande muro che si affaccia su Piazza Padre Zaccaria Casari – un punto chiave per il piccolo Comune, crocevia tra la chiesa parrocchiale e uno degli ingressi al centro storico, e teatro di tante attività e iniziative di tutta la comunità – l’artista interpreterà, con il suo stile pittorico e tonale e la sua personalissima tecnica che combina pittura e incisione, lo spirito del luogo, mettendone in luce la componente sacra e quella pagana. Classe 1989, Gonzalo Borondo vanta la realizzazione di numerose opere pittoriche e installazioni di arte pubblica in tutto il mondo: in Spagna, Italia, Inghilterra, USA, Turchia, Ucraina, Portogallo, Australia, Hawaii, India, Polonia, Svezia, Norvegia, Danimarca, Francia, Brasile.

Terminato l’intervento a Malegno Wall in Art si sposterà ad Angonedi Darfo Boario Terme, nel quartiere di Via Silone: Ozmodal 12 al 19 settembrerealizzerà la sua opera sulla parete all’ingresso del quartiere (l’opera accoglierà chi arriva qui), mentre Collettivo FXlavorerà su una parete nel cuore del Villaggio tra il 20 e il 25 settembre.

Ozmo, che di Wall in Art è anche il direttore artistico, è noto al pubblico della Valle Camonica per aver già firmato tre opere nel corso delle passate edizioni:Minerva(2015) a Breno, Il Barbaluf o Uomo Selvaggio o San Glisente o Sant’Onofrio o Uomo Preistorico(2016) a Vezza d’Oglio e Pietra forata, Dos delle Barbine, Accademia del Cattabriga(2017) a Vione. Considerato tra i padri fondatori della street artitaliana contemporanea, parallelamente all’attività nello spazio pubblico, vanta la partecipazione a importanti mostre museali. Tra queste si ricorda la sua personale Primo Piano d’Artista, al Museo del 900 di Milano e la realizzazione di un’opera muraria permanente di 14 m di altezza sulla terrazza del museo MACRO a Roma, nel 2012. All’estero si possono trovare opere di Ozmo in Cina, USA, Inghilterra, Polonia, Svizzera, Germania, Francia, Russia, Brasile, Cuba, Libano.

Il Collettivo FX, dalla profonda provincia di Reggio Emilia, opera dal 2010 sulle più svariate superfici e contesti senza porsi limiti se non quello di svelare e preservare le storie delle comunità. La loro peculiarità è l’ascolto, le orecchie costantemente indirizzate verso quello che succede nel mondo per rappresentarlo poi sui muri, semplicemente con asta, rullo e colore. Nel loro percorso artistico (negli anni), sono numerose le singole opere e i progetti itineranti e di coinvolgimento sociale realizzati in Italia e nel mondo.

Come emerge dalle descrizioni di tutti e tre gli interventi, la condivisione del processo creativo con il territoriorimane una delle caratteristiche e degli obiettivi/missiondi Wall in Art.

Le comunità avranno la possibilità di seguire passo dopo passo lo sviluppo dei lavori rapportandosi direttamente con gli artisti. Molti dei residenti del quartiere di Via Silone ad Angone hanno già avuto modo di conoscere e dialogare con gli artisti Ozmo e Collettivo FX nel corso di un incontro avvenuto nel mese di luglio, mentre Borondo, prima di mettersi a lavorare sul muro di Malegno, dedicherà qualche giorno per trascorrere tempo prezioso insieme alla comunità della Media Valle Camonica. Trovarsi nel cuore delle comunità permetterà agli artisti di visitare i luoghi in maniera più approfondita, addentrandosi nel patrimonio e vedendolo anche con lo sguardo di chi lo vive, traendo così ulteriori spunti per l’elaborazione delle opere.

Anche nel corso di questa nuova edizione si rinnoverà la proficua collaborazione con gli istituti scolasticidel territorio: gli studenti della Valle Camonica verranno coinvolti in incontri-dialogo con gli artisti, e le classi invitate a visitare i cantieri d’arte. Il 19 settembre è previsto un incontro alla Scuola Media Statale “Ungaretti-Tovini” di Darfo Boario con Ozmo e Collettivo FX.

«Giunto alla sua quarta edizione»dichiara Simona Ferrarini, Presidente del Distretto Culturale di Valle Camonica «il progetto “Wall in Art – Muri d’arte nella Valle dei Segni” è sempre più conosciuto e apprezzato in Valle Camonica e a livello nazionale e internazionale, come raccontato dalla stampa e dai media di tutto il mondo. In molti comuni della Valle sono stati realizzati interventi artistici, site specific, ispirati dalle suggestioni del luogo, dalle sue storie e dalle sue peculiarità: questo riconferma l’importanza di portarlo avanti, contribuendo alla valorizzazione artistica di un territorio che da sempre – sin dalla Preistoria – ha saputo raccontarsi attraverso i segni e le immagini».

BORONDO
Gonzalo Borondo nasce in Spagna nel 1989. Dal 2007 dipinge nello spazio pubblico, spinto dalla volontà di confrontarsi con una dimensione collettiva e di esplorare la relazione complessa tra Arte e “Pubblico”. Le sue opere nascono dal dialogo con il contesto in cui si trova ad operare, dall’incontro con le memorie dei luoghi e con le persone. La sperimentazione è alla base della ricerca artistica di Borondo incentrata sull’estensione delle possibilità della pittura a discipline, supporti (vetro, paglia, ceramica, superfici murali, legno…) e pratiche estetiche molteplici. L’indagine del sacro e della natura impercettibile della psiche umana sono in fulcro della sua poetica. Borondo ha realizzato opere pittoriche e installazioni di arte pubblica in tutto il mondo e nel 2018 vince il Premio Arte Laguna nella sezione “Land Art and Urban Art” con l’opera “Cenere” (Selci IT, 2017). Dal 2012 ha presentato mostre personali a Roma, Madrid, Parigi, Londra e Marsiglia, progetti espositivi d’impianto installativo e esperienziale. Attualmente i suoi studi sono concentrati nell’intenzione di animare la pittura attraverso processi analogici inediti che vedono l’interazione di suono, luce e video, sintetizzata sul vetro, scenario di pitture dinamiche che oscillano tra visibile e invisibile. www.gonzaloborondo.com

OZMO
È nato a Pontedera, in Toscana, nel 1975. Dopo gli studi all’Accademia delle Belle Arti di Firenze, si trasferisce a Milano dove comincia a collaborare con alcune gallerie della città, firmandosi con il suo nome di battesimo e presentando lavori dalla forte connotazione pittorica. Contemporaneamente, interviene nello spazio pubblico firmandosi con la sua Tag: Ozmo, gettando le basi per quella che sarebbe diventata la Street Art italiana contemporanea, di cui è uno dei pionieri e tra i più noti esponenti anche a livello internazionale. Dal 2003 le opere di Ozmo sono una presenza costante nel circuito dell’arte e in alcune importanti collezioni pubbliche museali. Tra le mostre italiane ricordiamo: Palazzo della Ragione (2005), Pac (2007), Palazzo Reale (2007), fino alla sua personale “Primo Piano d’Artista”, al Museo del 900 di Milano e alla realizzazione di un’opera muraria permanente di 14 m di altezza sulla terrazza del museo MACRO a Roma, nel 2012. Parallelamente all’attività artistica istituzionale, Ozmo realizza interventi di Street Art nelle più importanti capitali dell’arte contemporanea e urbana: Shanghai, San Francisco, New York, Miami, Chicago, Baltimora, Londra, Berlino, Parigi, Mosca, San Paolo, La Habana, Beirut oltre che nelle principali città italiane: Milano, Roma, Torino Palermo, Bari, Pisa. www.ozmo.it

COLLETTIVO FX
Nasce nel 2010 nella profonda provincia di Reggio Emilia. Innamorati della terra, operano su tutte le sue superfici, senza porsi limiti se non quelli di preservare tutte quelle storie troppo importanti per passare sotto silenzio. Sono storie di strada su strada, di comunità per le comunità, narrate in modo mai banale; spaccati di bellezza rientranti a pieno titolo in quella sezione della Storia dell’arte chiamata Street Art.Numerose le singole opere e i progetti itineranti e di coinvolgimento  sociale che negli anni hanno realizzato in Italia e nel mondo. Tra gli interventi in Italia si ricordano quelli a: Reggio Emilia, Campegine (Museo Cervi), Casale Monferrato (Ist. linguistico), Modena, Finale Emilia (Festival Icone), L’Aquila (Muspac), Matera, Parma, Palermo (Quartiere Zen e MTO), Vedriano (Sagra della Street Art), Milano,Torino, Bologna (Baum Festival), Imola (Restart Festival), Ariano Irpino (Carcere), Sant’Angelo dei Lombardi (Carcere), Napoli (Rione Sanità), Ravenna (Casa Circondariale), Genova (Ex Manicomio di Quarto), Tricarico (Matera 2019).All’estero hanno dipinto a: Gerusalemme, Ramallah, Almaty (Artbat Festival), Mostar, Barcellona, Valencia, Fanzara (Miau Festival), Londra, Madrid, Las Mesas (La Muncha Festival), Lugano, Tunisi, Madeburg (Opus Acquanet Festival), Dresda. www.collettivofx.org