APPUNTAMENTO CON
ASPETTANDO OLTRECONFINE, VERSO IL PREMIO STREGA

Marta Barone, Jonathan Bazzi, Giuseppe Lupo e Alessio Forgione

In attesa dell’edizione autunnale 2020, in ottemperanza ed in linea con le direttive governative, l’associazione OltreConfine ha deciso di non fermarsi e ritornare con una nuova veste: Aspettando OltreConfine, verso il premio Strega, una rassegna virtuale che avrà come protagonisti alcuni autori selezionati tra i 12 candidati al premio Strega. Gli incontri si svolgeranno dal 21 maggio all’11 giugno sui canali Facebook di OltreConfine Festival e dei sedici comuni della Valle Camonica e del Sebino che hanno aderito all’iniziativa.

Con la formula Aspettando OltreConfine, verso il premio Strega, OltreConfine non tradisce la sua missione e grazie alla diretta partecipazione di 16 comuni della Valle Camonica e del Sebino bresciano e bergamasco la cultura trova una nuova voce e un nuovo mezzo per raggiungere tutti, senza barriere e senza limiti, ripristinando quei rituali e momenti collettivi in cui il sapere e la letteratura incontrano il territorio della Valle Camonica e i suoi abitanti.

Inaugura la rassegna giovedì 21 maggio alle 20:30 l’incontro dedicato a Città Sommersa (Bompiani), il romanzo d’esordio di Marta Barone che sarà in dialogo con Stefano Malosso.
Questo romanzo è memoria e cronaca del confronto con la scomparsa del padre, con ciò che è rimasto di un legame quasi felice nell’infanzia felice da figlia di genitori separati, poi fatalmente spinoso, e con la tardiva scoperta della vicenda giudiziaria che l’ha visto protagonista. Testimonianze, archivi e faldoni, ricordi, rivelazioni lentamente compongono, come lastre mescolate di una lanterna magica, il ritratto di una persona complicata e contraddittoria che ha abitato un’epoca complicata e contraddittoria. Torino è il fondale della lotta politica quotidiana con le sue fatiche e le sue gioie, della rabbia, della speranza e del dolore, infine della violenza che dovrebbe assicurare la nascita di un avvenire radioso e invece fa implodere il sogno del mondo nuovo generando delusione e rovina. Il romanzo di un uomo, delle sue famiglie, delle sue appartenenze, la sua vita visitata con amore e pudore da una figlia per la quale il mondo si misura e si costruisce attraverso la parola letta e scritta.

Protagonista del secondo appuntamento, mercoledì 27 maggio alle 20:30, è Breve storia del mio silenzio (Marsilio) di Giuseppe Lupo, moderato dalla scrittrice Annarita Briganti.
Breve storia del mio silenzio è il romanzo di un’infanzia vissuta tra giocattoli e macchine da scrivere, di una giovinezza scandita da fughe e ritorni nel luogo dove si è nati, sempre all’insegna di quel controverso rapporto tra rifiuto e desiderio di dire che accompagna la vita del protagonista. Giuseppe Lupo racconta, sempre ironico e sempre affettuoso, dei genitori maestri elementari e di un paese aperto a poeti e artisti, di una Basilicata che da rurale si trasforma in borghese, di una Milano fatta di luci e di libri, di un’Italia che si allontana dagli anni Sessanta e si avvia verso l’epilogo di un Novecento dominato dalla confusione mediatica. E soprattutto racconta, con amore ed esattezza, come un trauma infantile possa trasformarsi in vocazione e quanto le parole siano state la sua casa, anche quando non c’erano.

Al centro dell’incontro di giovedì 4 giugno alle 20:30 c’è Giovanissimi (NN Editore), il libro di Alessio Forgione, che sarà in dialogo con la giornalista Martina Carnesciali.
Marocco ha quattordici anni e vive con il padre a Soccavo, un quartiere di Napoli. La madre li ha abbandonati qualche anno prima, senza dare più notizie di sé, e lui vive quell’assenza come una ferita aperta, un dolore sordo che non dà pace. Frequenta il liceo con pessimi risultati e le sue giornate ruotano attorno agli allenamenti e alle trasferte: insieme a Gioiello, Fusco e Petrone è infatti una giovane promessa del calcio, ma nemmeno le vittorie sul campo riescono a placare la rabbia e il senso di vuoto che prova dentro.
Alessio Forgione torna con un romanzo di prime volte, e ci racconta un mondo di ragazzini che crescono da soli,tra desideri di grandezza e delusioni repentine, piccoli crimini e grandi violenze, in attesa di scorgere il varco che conduce all’età adulta.

Chiude la rassegna giovedì 11 giugno alle 20:30 Jonathan Bazzi in dialogo con la scrittrice Fuani Marino sul suo libro di esordio Febbre (Fandango Libri)
Jonathan ha 31 anni nel 2016, un giorno qualsiasi di gennaio gli viene la febbre e non va più via, una febbretta, costante, spossante, che lo ghiaccia quando esce, lo fa sudare di notte quasi nelle vene avesse acqua invece che sangue. La sua paranoia continua fino al giorno in cui non arriva il test dell’HIV e la realtà si rivela: Jonathan è sieropositivo, non sta morendo, quasi è sollevato. A partire dal d-day che ha cambiato la sua vita con una diagnosi definitiva, l’autore ci accompagna indietro nel tempo, all’origine della sua storia, nella periferia in cui è cresciuto, Rozzano – o Rozzangeles –, il Bronx del Sud (di Milano), la terra di origine dei rapper, di Fedez e di Mahmood, il paese dei tossici, degli operai, delle famiglie venute dal Sud per lavori da poveri, dei tamarri, dei delinquenti, della gente seguita dagli assistenti sociali, dove le case sono alveari e gli affitti sono bassi, dove si parla un pidgin di milanese, siciliano e napoletano. Un esordio letterario atteso e potente.

“Sono stati mesi difficili per tutto il Paese – dichiara Stefano Malosso, direttore artistico di OltreConfine Festival – eppure la cultura non si può fermare. Non si ferma perché, attraverso la letteratura, l’arte, il cinema e il teatro l’uomo afferma la propria libertà, oltre ogni schiavitù mentale e fisica.
Anche OltreConfine continua a lottare. Lotta sulla superficie di quella parola, “confine”, che in queste settimane è stata l’emblema del nostro isolamento dentro la soglia delle nostre dimore, del distanziamento dai nostri affetti, della paura e della diffidenza verso i luoghi nei quali siamo cresciuti, ci siamo formati, abbiamo riso o ci siamo emozionati insieme. L’edizione 2020, che sarebbe dovuta iniziare nel mese di marzo, è in standby. In attesa di seguire gli sviluppi della pandemia, l’associazione rispetta i tempi e le decisioni prese dal Governo, mentre inizia a progettare un’edizione straordinaria per l’autunno, magari pensando anche a nuove forme di fruizione dei contenuti culturali che da sei anni offriamo alla nostra Valle Camonica e al Sebino.
In attesa di quel momento, abbiamo deciso di non fermarci.”

Aspettando OltreConfine, verso la Strega è un progetto realizzato grazie al programma di sostegni La cultura oltre la crisi della Comunità Montana di Valle Camonica. 
Hanno supportato l’iniziativa la Comunità Montana di Valle Camonica, Valle Camonica la Valle dei Segni, Rotary Lovere – Iseo – Breno, Provincia di Brescia, Provincia di Bergamo.

Il progetto è promosso dai comuni di Gianico, Pian Camuno, Darfo Boario Terme, Angolo Terme, Pisogne, Rogno, Costa Volpino, Lovere, Malegno, Breno, Paspardo, Borno, Capo di Ponte, Cedegolo, Cividate Camuno e Sovere.

La realizzazione della rassegna è possibile grazie al supporto di un gruppo di aziende sensibili al territorio: SAEF, Adamello, Grandangolo, Fedabo, Cinefotoclub Pisogne, Valle Camonica Servizi, Iseo Serrature, Iseo Finestre, Forni Bendotti, Litos, Rizzi Aquacharme, Hotel Capovilla, Hotel Sorriso, Libreria Mondadori Lovere, Libreria Merello Darfo, STORiE Pisogne – DireFareGiocare.